
Foto di Nagara Oyodo su Unsplash
Anche se si parla più che mai di economia circolare, sembra che il mondo stia diventando meno circolare. Non è una bella notizia, soprattutto se si considera l’aumento dei consumi. La buona notizia è che alcune aree politiche chiave possono fare davvero la differenza.
Dobbiamo passare da un sistema “prendi-produci-getta” a uno in cui riutilizziamo e ripariamo le cose. Il Circularity Gap Report 2024 sottolinea davvero che abbiamo bisogno di azioni coraggiose da parte dei politici per arrivarci. Ecco cosa suggeriscono:
- Innanzitutto, abbiamo bisogno di standard ambientali più severi per i prodotti. Ciò significa realizzare cose che durino, che possano essere riparate e che siano più facili da riciclare. Significa anche niente più distruzione di merci invendute come è noto che Amazon abbia fatto. L’UE sta persino vietando la distruzione di indumenti invenduti da parte delle grandi aziende a partire dal 2025, il che è un buon inizio.
- Successivamente, si tratta di rendere più facile per i consumatori fare scelte giuste. Abbiamo bisogno di “punteggi” ambientali per i prodotti in modo da sapere cosa è sostenibile e cosa no. Ci sono molte etichette fuorvianti, quindi un sistema unificato come il Digital Product Passport dell’UE sarebbe super utile e fornirebbe trasparenza su dove proviene un prodotto e cosa gli succede quando non è più utile.
- Un’altra cosa importante è prendere sul serio i materiali riciclati. Sono migliori per l’ambiente rispetto a quelli nuovi, ma devono essere certificati affinché le persone si fidino. Questo può incoraggiare l’uso di materiali riciclati, ad esempio, nel settore delle costruzioni.
- Poi c’è il movimento del “Diritto alla Riparazione“. Sappiamo tutti quanto sia frustrante quando un prodotto si rompe e non puoi ripararlo. Quindi, abbiamo bisogno di leggi che rendano più facile riparare le cose invece di doverne comprare di nuove continuamente. L’UE sta lavorando a una direttiva proprio per questo.
- Dobbiamo anche rendere i produttori responsabili della fine del ciclo di vita dei loro prodotti. Questo si chiama Responsabilità Estesa del Produttore, o EPR. L’idea è che dia alle aziende maggiori incentivi a realizzare prodotti che durino e che possano essere riciclati.
- Infine, le politiche fiscali possono svolgere un ruolo importante. Dovremmo rendere più economico riparare le cose e acquistare prodotti riciclati, tassando al contempo le cose che sono dannose per il pianeta. Alcuni paesi hanno già iniziato a ridurre le tasse sulle riparazioni, il che è un passo nella giusta direzione.
È importante ricordare che la politica è solo un pezzo del puzzle. Abbiamo anche bisogno che il denaro fluisca nei posti giusti e di persone con le giuste competenze per rendere questa economia circolare una realtà. Ci vorrà la collaborazione di tutti per realizzare un vero cambiamento.